Philips 272G5DYEB in test
Colour banding
Come primo test abbiamo verificato la presenza del classico fenomeno del colour banding, ovvero delle bande di colore sulle sfumature, con diverse tonalità.
Seppur le bande rimangono un poco apprezzabili, il monitor gestisce bene la riproduzione delle sfumature, considerando sempre che si tratta di un pannello TN da 6-bit + FRC.
Uniformità
Suddividendo lo schermo in nove rettangoli, abbiamo misurato con il colorimetro l’uniformità della luminosità e dei colori. La differenza massima registrata è risultata pari al 15%, con una media dell’8,6%, per quanto riguarda la luminosità, mentre per il colore, il Delta-E maggiore è stato di 1,4, con una media dello 0,6.
Abbiamo inoltre catturato due immagini con una schermata nera al buio con diverso tempo di esposizione della fotocamera. L’immagine di sinistra riporta la situazione più simile riscontrabile a occhio nudo, mentre quella di destra ha una sensibilità maggiore alla luminosità.
Nel complesso l’uniformità della retroilluminazione non manifesta gravi problemi, ma solo la parte alta del monitor non soffre della presenza di aloni. L’effetto non è particolarmente pronunciato, ma con i film, come mostrato nel capitolo che segue, per il lato inferiore il bleeding rimane un poco più apprezzabile che in qualunque altro uso. Si ricorda che questo test è sempre funzione del singolo esemplare. L'uniformità del nero viene meno anche all'aumentare degli angoli di visione.
Angoli di visione
In questo test andiamo a valutare la deviazione colorimetrica all’aumentare dell’angolo di visione per i quattro lati. In questo test prevalgono in genere i display a matrice IPS e PLS; seguono i VA e infine i TN.
Trattandosi di un pannello di tipo TN, gli angoli sono molto ristretti. È un monitor gaming ed è normale che ci si vada a posizionare frontalmente durante l’uso.
Reattività
Per testarne la reattività abbiamo utilizzato il software PixPerAn (macchinina) e il tool presente su TestUfo.com. Per i vari setting di overdrive disponibili nel Philips 272G5DYEB, Disattivato, Veloce, Più veloce e Il più veloce, sono state catturare dieci foto con la fotocamera impostata con ISO 3200 e tempo di esposizione di 1/350 sec. Per il test ufo abbiamo riportato il risultato medio, mentre per l’auto vengono confrontati il risultato migliore e peggiore dei 10 scatti.
È il setting “più veloce” (ovvero quello di default) a restituire il comportamento migliore. I due valori inferiori tendono a creare una piccola sfumatura (vi è comunque poca differenza con “veloce”), mentre l’opzione più spinta induce un po’ di overshoot di segnale causando una scia di ghosting scuro; l’effetto appare più evidente ad occhio nudo con il test dell’ufo. Il monitor è comunque molto rapido con qualunque scelta dell’overdrive.
Abilitando la funzione ULMB, scendendo dunque alla frequenza di 120 Hz (la tecnologia funziona con frequenze di 85 / 100 / 120 Hz), non è più possibile agire sull’overdrive e non viene neanche indicato nel menù OSD quale sia il setting adottato; ad occhio potremmo dire quello più elevato per via di qualche artefatto (scia più scura). In queste condizioni l’ufo del test viene riprodotto in modo eccellente (quasi come se fosse un fermo immagine per via della quasi eliminazione dell'effetto blur), ma ora viene mostrato un po’ di ghosting, che risultava molto meno apprezzabile nei test precedenti.